Manifestazione | Le espulsioni non sono una solzione | 8.12 | Berna

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La violenza perpetrata durante le espulsioni è traumatica.

Chi fugge o emigra affronta un viaggio che spesso mette in pericolo la propria vita e che costa caro sul piano economico. Le espulsioni forzate messe in atto dalle autorità rinviano queste persone in quegli stessi luoghi che avevano voluto o dovuto lasciare ad ogni costo. Le espulsioni violano l’integrità fisica e psichica. Regolarmente alcune persone muoiono a causa di queste vere e proprie deportazioni. Le autorità rimangono indifferenti di fronte alle persecuzioni, alla povertà, alla guerra o all’isolamento sociale che chi migra vive nei paesi d’origine. Queste autorità semplicemente accettano le conseguenze disumane delle espulsioni.

  • L’espulsione è tortura.
  • Le persone devono essere libere di decidere se tornare o meno in un paese.
  • È necessario il rispetto dell’integrità fisica e mentale di tutte le persone.

Leggi speciali sono state adottate con l’unico fine di rendere più semplice l’espulsione

Queste leggi non si applicano ai cittadini svizzeri.In conformità con le leggi in vigore, le persone respinte possono essere detenute fino a cinque anni e mezzo senza aver commesso alcun reato. Questa cosiddetta detenzione amministrativa non è l’unica misura coercitiva. Infatti, alle persone respinte può essere imposto di non abbandonare certe zone loro assegnate (confinamento) o di non accedere a un dato territorio (divieto di accesso). Per adottare queste misure di privazione della libertà individuale non è necessaria una decisione giudiziaria: è sufficiente una valutazione discrezionale presa dalle autorità. Per indurre le persone senza permesso di soggiorno a lasciare la Svizzera, le autorità cercano di piegare la loro volontà confinandole nel cosiddetto soccorso d’emergenza. Gli squallidi alloggi messi a disposizione e i circa otto franchi al giorno elemosinati, non bastano per una vita degna di essere vissuta. Il soccorso d’emergenza è vera e propria tortura mentale e spesso fa ammalare le persone.

  • La detenzione amministrativa e il soccorso d’emergenza privano le persone dei loro diritti e della loro dignità.
  • Chiediamo pertanto la parità di trattamento di migranti senza permesso di soggiorno e cittadini svizzeri.
  • Chiediamo l’accesso al lavoro, all’istruzione, alla salute, all’assistenza sociale e alla vita sociale per tutti.

Una parte della popolazione vuole che le persone espulse vengano ad ogni costo rimandate nei paesi di origine. Poiché non tutti gli Stati del Sud del globo riconoscono automaticamente le espulsioni, le autorità svizzere ed europee cercano di negoziare accordi detti di riammissione e partenariati di migrazione con questi paesi. In questo modo la Svizzera approfitta della propria supremazia economica per mettere sotto pressione i governi dei paesi d’origine. Che si tratti di regimi dittatoriali o governi democratici, il meccanismo rimane lo stesso: più uno Stato accelera le procedure di rimpatrio, più alti sono il sostegno finanziario, il riconoscimento politico o gli incentivi economici di cui beneficiano. In caso di mancata collaborazione, la Svizzera sanziona i paesi interessati con misure politiche o economiche o con tagli ai contributi d’aiuto allo sviluppo.

  • Gli accordi di espulsione sono il frutto di un regime mondiale post-coloniale e imperialista.
  • Nessun “affare” a spese delle persone provenienti dal sud del mondo.
  • Combattiamo alla radice le cause che spingono alla fuga dai paesi di origine e fermiamo l’esportazione di armi dall’occidente.

A causa dell’accordo di Dublino ogni anno decine di migliaia di migranti sono spediti avanti e indietro tra i paesi europei. La Svizzera è il paese leader in europa nel rinvio verso Stati di prima accoglienza. Nessun altro Stato europeo effettua più espulsioni: 54 rifugiati sono espulsi e rinviati in media ogni giorno a causa del regime d’asilo svizzero. Negli ultimi tre anni solo 1’500 richiedenti asilo già registrati in Italia e in Grecia sono stati ammessi alla procedura d’asilo attraverso il programma di ricollocazione.

  • Il peggior accordo d’espulsione è la convenzione di Dublino.
  • La Svizzera deve denunciare e rinunciare al regolamento di Dublino.
  • Le autorità devono applicare automaticamente la clausola di sovranità così da entrare in materia su tutte le domande di asilo depositate.